Sicilia

Su questa più grande isola del Mediterraneo, ci sono più vigneti che nel resto dell'Italia. Il vino veniva coltivato qui con successo già nell'antica Grecia, e non per niente i Greci una volta la chiamavano "Enotria" (terra del vino). La Sicilia è una regione incredibilmente diversificata con un gran numero di microclimi diversi, dalle aree calde e secche come Noto, passando per Monreale collinare e ben ventilata a sud di Palermo con grandi differenze di temperatura, fino alla molto specifica Etna, che ricorda più il Piemonte che il Mediterraneo.

I vini siciliani densi, forti, quasi marmellatosi venivano usati principalmente per l'esportazione nelle parti settentrionali dell'Italia, dove venivano aggiunti a vini meno distintivi. Oggi, i viticoltori siciliani si concentrano molto sulla qualità della loro produzione, riducendo le rese dei vigneti, spesso coltivando in modo biologico e biodinamico, e accanto a varietà internazionali, si affidano principalmente a quelle locali come Grillo, Catarratto, Insolia, Nero d'Avola, Frappato o Nerello Mascalese.

La regione vinicola più interessante è l'Etna. Il suolo vulcanico, l'alta quota (i vigneti qui arrivano comunemente fino a 1000 metri sul livello del mare) e il clima più fresco e umido con significative oscillazioni di temperatura danno origine a vini bianchi incredibilmente freschi e minerali, e rossi complessi ed eleganti.

Da notare anche i vini delle Isole Eolie, che sono nuovamente significativamente minerali e persino salati. La varietà ampiamente diffusa qui è il bianco Malvasia delle Lipari, che costituisce la base del vino da dessert omonimo.

Una specialità siciliana è il vino fortificato della zona di Marsala, che una volta era il vino italiano più famoso ed era amato da Giuseppe Garibaldi.


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